Il racconto delle mie esperienze, la condivisione delle mie emozioni...

sabato 27 novembre 2010

Tribute to Irina

GQ spanish edition in his December '10 issue dedicates his cover to wonderfull russian top model Irina Shayk (other information about her in Wikipedia).



She's a girl with a stunning body becoming very famous in Italy with a TV spot for a famous italian lingerie brand where She whears only bra and slip. In the boxes of this post there are two samples of Irina's pics on GQ.

I think She's one of three or four best top model of the world so I dedicate her this small post like a small tribute to her beauty. Why the post is writen using english? Beacuse a top model worldwide famous needs a language worldwide known.

venerdì 26 novembre 2010

Venerdì mattina: i postumi di una serata di swapping (da spettatore)

Giovedì sera è tipicamente sempre una serata critica e anche ieri sera lo è stata. Sono uscito dall'ufficio poco dopo le 20 e sono andato a prendere in taxi LadyJ, una mia vecchia amica, che mi aveva invitato ad un aperitivo di cui solo dopo avrei scoperto che era organizzato in concomitanza di una sfilata di stilisti emergenti e di uno swapping party (che, confesso, fino a ieri sera non sapevo affatto cosa fosse).
Quando ci eravamo sentiti al cell ieri pomeriggio LadyJ non mi aveva spiegato bene di cosa si trattasse accennandomi soltanto ad una serata in un locale carino di nuova gestione in cui ci sarebbe stata anche una sfilata aggiungendo che "sicuramente ci saranno tante  belle ragazze sole, ti piacerà vedrai" mi aveva detto. Il fatto che in un locale si concentrino tante ragazze sole mi aveva messo la pulce nell'orecchio nel senso che se vanno sole è perchè c'è una ragione. E poi se un uomo va con LadyJ di sicuro le altre ragazze difficilmente si avvicinano.

Appena vedo uscire LadyJ dal portone del palazzo oltre alle sue belle calze colorate sotto ad una minigonna di jeans e alle sue scarpe black lucide con tacco da 12 cm non posso non notare che oltre alla borsa portava una busta di carta dell'Oviesse. Incomincio ad avere qualche sospetto: da quando in qua si esce la sera con le buste dell'Oviesse?

In taxi dopo saluti e complimenti per la sua avvenenza (che alla soglia dei 28 anni ancora non tramonta) gli ho chiesto di spiegarmi meglio cosa fosse questo swapping party e Lei mi ha detto che si trattava di una serata in cui varie persone (ragazze...) portano abiti che vogliono cedere e li condividono in modo che si possano effettuare baratti (swappandoli) secondo regole prestabilite (un link che ne parla). La sua busta ricolma di indumenti muliebri era una spiegazione fin troppo eloquente.

E così ho passato la prima parte della serata a fare compagnia a LadyJ mentre curiosava, assieme ad una cinquantina di altre ragazze dai 18 ai 30 anni, tra un immenso guardaroba fatto di ogni tipo di indumenti femminili: i miei commenti e i miei suggerimenti non sono mancati come anche varie allusioni ma LadyJ mi conosce fin troppo bene per scomporsi.

Osservare il gentil sesso nell'arte dello shopping e a questo punto direi anche dello swapping è sempre stata una cosa che mi ha affascinato perchè mette i luce i pregi e i difetti di ogni donna. Osserva gli acquisti di una donna e capirai la sua mente, si potrebbe dire.

In conclusione la simpatia della mia cara amica, la presenza di molte ragazze giovani  (alcune erano davvero molto molto carine anche se sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di più) vestite in modo sexy ed elegante hanno reso la serata molto interessante. Riguardo al locale devo dire che mi aspettavo decisamente di meglio: direi senza infamia e senza lode. La sfilata non mi ha certo entusiasmato ad eccezione di una indossatrice mora, non altissima, ma con un viso molto molto dolce che difficilmente scorderò.

Ovviamente la serata non è terminata certo alle 10... ma è proseguita ben oltre aumentando la già ampia stanchezza che avevo accumulato nella settimana e se non fosse stata una serata davvero piacevole alzarsi stamattina sarebbe stato davvero difficile.

Ma adesso è meglio pensare al week end che incombe: sul mio cell ci sono due chiamate a cui non ho  ancora risposto.


giovedì 25 novembre 2010

The Social Network: manuale per Manager?

Ieri sera sono andato a vedere il film "The Social Network" e personalmente l'ho trovato interessante. Oltre all'argomento trattato, le vicende sulla nascita di Facebook, mi è piaciuta molto la regia basata su un sapiente flashback rapido e veloce come a voler trasmettere il contesto vivace e dinamico in cui questo social network ha avuto origine, i.e. Harvard. Inoltre anche la ricostruzione della vita universitaria americana che fa da sfondo a quasi tutta la narrazione è davvero ben fatta.

Il film mi ha dato sicuramente tanti spunti e penso che sia marginale ridurlo soltanto alla narrazione della questione se Mark Zuckerberg (Metto la sua voce di Wikipedia per approfondire) abbia rubato o meno ad altri l'idea di Facebook. Anzi penso che Zuckerberg sia stato bravo nel realizzare qualcosa che nel panorama di internet mancava: un social network che fosse aperto (nel senso più internettiano del termine) e al tempo stesso esclusivo (Dopotutto a cosa serve la facoltà di Accettare o meno l'Amicizia da parte di un'altro utente?) ma che proprio per questo anche altri possano aver avuto un'idea simile.

Ciò che però mi ha più colpito è l'immagine che il film fornisce di Zuckerberg. Lui ne esce come il tipico nerd mostruosamente intelligente ma altrettanto carente sul piano dei rapporti umani. Ovviamente è un film e come ogni opera narrativa applica ai fatti realmente accaduti un filtro oltre ad aggiungere elementi più meno verosimili: la cosidetta romanzatura. Penso però che l'immagine data del nostro Zuckerberg non sia poi tanto lontana dalla realtà, forse hanno voluto marcare un pò troppo la sua imbranataggine col gentil sesso, ma ritengo comunque che uno studente universitario capace di diventare miliardario in un paio d'anni abbia sicuramente le qualità intellettuali per essere definito un genio e si sa genio è sempre sinonimo di sregolatezza. 

Proprio questo aspetto mi ha fatto riflettere su come una persona con una grande intelligenza sia  spesso invece carente sul piano dei rapporti umani rischiando così di compromettere le sue qualità con questi suoi difetti. Le mie esperienze personali e lavorative mi hanno insegnato come invece spesso i rapporti umani possano costituire un importante elemento in qualsiasi iniziativa e offrono risorse e opportunità che spesso la sola intelligenza non ha. Lo stesso Zuckerberg (nel film) crea Facebook coinvolgendo alcuni amici dell'università a cui attribuisce vari compiti nella realizzazione del suo (un'altro spunto interessante sarebbe la fortissima voglia di affermazione personale del protagonista messa in luce dal film ma la mia riunione delle 18.00 non mi permette di dilungarmi oggi) social network eppure quando cominciano le vere difficoltà e dovrebbe allora comportarsi in modo coinvolgente nei confronti di chi gli rivolge accuse e critiche si chiude stupidamente in se e solleva un muro anzichè condividere il suo progetto e quindi il suo successo.

Trasponendo queste considerazioni nella mia realtà lavorativa posso dire che la storia narrata nel film sicuramente contiene ottimi consigli mostrando molti errori che non dovrebbero mai essere fatti da manager che si trovano a gestire diverse persone e spesso a coinvolgerle nella realizzazione di un processo complesso e che non può essere fatto da una sola persona. E tutto questo può essere fatto ascoltandone le istanze, le idee e i pareri ma soprattutto trasmettendogli le proprie.

A voi il trailer a me la preparazione della riunione.

martedì 23 novembre 2010

Un foulard per la pace?

Sarà stato lo straminer (mi piace chiamarlo così..), saranno state le sue autoreggenti sotto la mini a portafoglio, sarà stato il suo foulard di Hermes che le avevo regalato qualche tempo fa o forse sarà stato il feeling particolare che c'è tra noi ma fatto sta che la cena con Ransie è andata bene (a parte il fatto che ha voluto rimarcare che il pesce fosse troppo salato) e il dopo cena anche meglio.

Il fatto che Lei abbia indossato quel foulard è stato importante per tutto quello che quel regalo simbolizza per me ma a questo punto credo sia meglio dire per entrambi. Non solo, ho preso questa scelta come una sorta di scusa implicita per come ci eravamo lasciati.

La serata è stata davvero piacevole e mentre mangiavamo abbiamo ripreso quel sottile gioco di seduzione che tutti e due amiamo. 
E poi ovviamente come spesso succede la passione ha preso il sopravvento e dopo essermi alzato ed averla bendata col suo foulard l'ho baciata sulla bocca e da lì abbiamo proseguito... ma per ora non aggiungo particolari, perchè i ricordi sono ancora freschi e le emozioni ancora vive per "parlarne" con lucidità e attenzione considerando anche che adesso sono al lavoro.
Voglio però lasciare su queste pagine un dubbio: 
perchè per dormire stanotte la mia cara Ransie ha deciso tra tutte le mie camicie di indossare una di quelle bianche coi gemelli? 


lunedì 22 novembre 2010

Rendez vous con Ransie

Il lunedì mattina è sempre un giorno critico perchè devi recuperare dal  weekend e tornare al dovere. Se poi quando stai uscendo di casa per andare al lavoro ricevi una di quelle telefonate inaspettate ma piacevoli ecco allora che iniziare la settimana è davvero difficile.

A chiamarmi è stata Lei, Ransie, una ragazza che ho soprannominato così perchè la prima volta che l'ho vista, con i suoi occhioni azzurri e i lunghi capelli castani, così magra e slanciate mi ricordava proprio la protagonista dell'omonimo cartone.

Era un pò che non ci sentivamo, quasi un mese dopo una week end passato assieme che era terminato con una discussione piuttosto accesa riguardo a noi e alla nostra "storia" o meglio flirt per via del fatto che conosco molto bene i suoi genitori. Sono stato contento di sentirla anche se so bene che in queste situazioni più si va avanti e più la situazione si complica.

Ci siamo conosciuti per caso circa un anno e mezzo fa, anche se il destino aveva cominciato ad intrecciare le nostre vite ben prima, e da allora tra noi è stato un continuo prendersi e lasciarsi di cui oggi sarà l'ennesima puntata.

Mi ha detto che all'università (è una matricola universitaria) procede tutto bene (capirai è la tipica secchioncina...)  e io l'ho aggiornata sugli ultimi eventi della mia vita... o meglio su alcuni.

Con la sua voce da signorina so tutto io mi chiede se volevamo vederci stasera. Ribatto chiedendole se non deve andare a lezione domani e Lei mi dice che martedì ha lezione al pomeriggio e che comunque non è più una liceale come l'inverno scorso.

A dire il vero mi piacerebbe uscire e andare a cena con Lei in qualche locale, magari anche sulla costa a mangiare il pesce, ma non so perchè quale recondita "paura" mi fa invitarla a casa mia alle 21.30 per una cena a due: spaghetti al salmone, merluzzo alla livornese, vino bianco, cannoli siciliani e marsala. O almeno spero di riuscire a comprare tutto per tempo e di non rimanere bloccato al lavoro sennò veramente la porto al ristorante. Anzi ora che ci penso comprerò anche una scatola di After eight: i cioccolatini che adora.

Non posso negare che mi piace molto con la sua bellezza acqua e sapone, col suo fisico esile e slanciato (un vero "manico di scopa") ma soprattutto quel carattere discreto, sornione eppure così forte e deciso capace di tirarmi un bicchiere addosso in uno scatto d'ira.

Cosa succederà stasera? Non lo so, sicuramente però l'idea di cenare assieme con Lei mi attira molto anche se so che domani mattina mi prenderanno mille rimorsi.

sabato 20 novembre 2010

Cominciare un blog...

Perchè un blog? Perchè è sempre difficile descriversi e allora meglio raccontarsi fermando su queste "pagine" (online) frammenti della mia vita, pensieri della mia mente, esperienze, ricordi e idee che ho deciso di condividere. 

Amo scrivere? Non so se amo farlo sicuramente non mi dispiace e non mi pesa. Una volta ho letto da qualche parte che chi scrive ha molto da condividere: sicuramente per me è così.

Chi passerà su questo blog (appunto chi?) si chiederà il perchè di questo titolo e in effetti "carpe rosam spinam cave" è una aforisma che da tempo è diventato il mio motto. L'ho letto una quindicina di anni fa, durante una vacanza al mare su un libro di aforismi e da allora mi è sempre rimasta impressa. Forse perchè, amo il latino, o forse perchè è una frase raffinata ed elegante nella forma e nel suono. Di certo esprime qualcosa di romantico e avventuroso: precisa, diretta e schietta può chiudere una discussione o aprirla (e in questo caso apre il mio blog).

Comunque questa frase spiega bene la mia filosofia di vita, la regola, il mio modo di essere sia nella vita privata che in quella lavorativa e per questo ho deciso di usarla come titolo del mio blog.

Un blog in cui voglio raccontarmi, svelarmi e perchè no anche aiutarmi a prendere una maggiore consapevolezza di me guardandomi col senno di poi anche grazie alla (seppur piccola) maturità che sento di aver raggiunto. Perciò considererò queste pagine come i fogli di un brainstorming continuo su di me.

Perciò questo blog non avrà una struttura precisa e ordinata perchè solo certe cose, come le cravatte e le camicie, possono essere ordinate mentre la vita segue percorsi tortuosi e mai ovvi.

In effetti la sola cosa lineare nella vita è la successione temporale degli eventi e delle esperienze che ci si trova a vivere mentre le emozioni, le idee e le influenze che subiamo talvolta ci sfiorano semplicemente altre ci avvincono in modo del tutto casuale e imprevisto tornando a galla magari proprio quando meno ce l'aspettiamo.

Quindi let's start now...